Il Santuario antico ha una capacità limitata, perciò in passato non era in grado di contenere le folle dei pellegrini devoti alla Madonna nera. Venne costruito sui ruderi del primo Santuario, e contiene diverse testimonianze del passato. Alcuni resoconti riportano diverse informazioni circa le razzie a cui diedero seguito gli Arabi. In questa documentazione risulta però che, fra le pochissime case risparmiate, vi sia stata anche la chiesa. Successivamente, il Santuario di Tindari fu ampliato, e vennero annessi dei locali per l’alloggio del personale addetto al culto.
Sulla bugna-chiave del portale d’ingresso si trova scolpito l’anno 1598, forse l’anno in cui questo fu ultimato. Questo luogo ha subito, attraverso questi quattro secoli di vita, diversi restauri, ma sostanzialmente ha conservato la sua peculiare bellezza. Nel 1953, il Santuario esistente era diventato incapace di accogliere i pellegrini. Erano stati ideati infatti alcuni progetti, ma senza offrire una soluzione concreta. Monsignor Pullano individuò un rimedio a tale complicanza: predispose lo sbancamento della roccia e la demolizione di alcuni locali, ma lasciò intatta l’antica chiesetta.
Il magnifico Santuario di Tindari possiede, come noto, una statua molto particolare della Vergine Maria. Le origini della statua bizantina della Madonna nera sono legate ad una leggenda interessante. La scultura, trasportata per mare, impedì alla nave di ripartire dopo che aveva trovato rifugio nella baia, per sfuggire ad una violenta tempesta. La statua aveva lasciato l’Oriente per sfuggire alla persecuzione iconoclasta.
I marinai depositarono a terra il carico, e solo quando vi portarono anche la statua, la nave poté riprendere il mare. Questa venne poi portata sul colle soprastante, dentro il Santuario di Tindari, appunto. La Madonna è nera, ed ha un volto allungato, non facilmente riscontrabile in altre statue religiose. La sua unicità vale di certo una bella gita a Tindari, per godere a pieno della bellezza dell’arte che vi alberga!