Tindari nasconde moltissimi tesori. Nella zona archeologica si trovano i resti della città antica. I primi scavi sono stati effettuati nell’anno 1838-1839 per poi essere ripresi nel 1960 e a seguire. Tra i terreni di Tindari sono stati ritrovati mosaici, sculture e ceramiche che sono ora conservate in parte nel Museo Archeologico di Palermo e in parte nel Museo locale.
Questi ritrovamenti, e gli scavi che sono stati fatti, ci parlano del passato di Tindari, di quello che era e di come ha vissuto gli anni durante e varie dominazioni. L’impianto urbanistico della città risale, molto probabilmente, al periodo della sua fondazione ed è a scacchiera con tre strade principali, una delle quali ospitava un teatro e l’agorà (dove oggi si trova il santuario della Madonna Nera). Interessanti sono anche le mura di cinta che si sviluppano per circa tre chilometri e oggi sono in parte visibili. Furono ricostruiti nel III secolo a. C. su delle mura precedenti.
La porta principale si trova sul lato sud occidentale ed era fiancheggiata da due torri. L’antico teatro venne costruito alla fine del IV secolo e ristrutturato in epoca romana con nuove decorazioni e diversi adattamenti per i giochi dell’anfiteatro. Questo teatro è stato per lungo tempo abbandonato e riscoperto solo nel XIX secolo. Il teatro sorge nei pressi di una collina nella quale furono scavate delle grandi gradinate che fungevano da sedili e potevano ospitare circa trecento persone. Durante l’epoca romana fu aggiunto un portico e fu ricostruita la scena. L’orchestra fu trasformata in arena. Dal 1956 in questo teatro si svolge un festival con diverse manifestazioni di danza, musica e teatro. I romani oltre i rifacimenti del teatro hanno lasciato anche un intero isolato con diverse abitazioni e ambienti per il commercio. Le case risalgono al I secolo a. C., anche se nel corso del tempo hanno subito diverse modifiche. La “Basilica” è un edificio a due piani del IV secolo che presenta un ampio passaggio centrale con volta a botte diviso in nove arcate.